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LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

Notizie

La filiera culturale italiana: un motore di ripresa e innovazione

Il rapporto Io sono cultura 2023 di Symbola: numeri, tendenze e storie di successo confermano il legame indissolubile tra cultura, manifattura e identità italiana.  8/8/23

Symbola ha pubblicato il nono rapporto "Io sono Cultura", dedicato al Sistema produttivo culturale e creativo: un’analisi di tutte le attività economiche che producono beni e servizi culturali e che utilizzano la cultura come input per aumentare il valore simbolico dei prodotti e migliorare la loro competitività. Un sistema che comprende una vasta gamma di settori, tra cui la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico, le arti visive e performative, l'industria musicale, dei videogiochi, del software, dell'editoria e della stampa, i broadcaster, i servizi di comunicazione, architettura e design.

Un settore creative-driven. Le industrie culturali e creative sono considerate tra i settori più strategici per favorire la ripresa economica e sociale in Italia. Non solo perché i dati degli ultimi dieci anni dimostrano che sono una fonte significativa di occupazione e ricchezza, ma anche perché agiscono come motore di innovazione per l'intera economia e stimolano la crescita di altri settori, come il turismo e la manifattura creative-driven. Quest'ultima si riferisce a quella forma di manifattura che integra professionisti e competenze culturali e creative nei processi produttivi, spesso orientati verso la sostenibilità, trasformando la bellezza in oggetti e promuovendo il made in Italy nel mondo. Le attività culturali coinvolgono la creazione e la fruizione di opere artistiche, la produzione di contenuti multimediali, la progettazione di spazi e oggetti di design. Tutte attività che richiedono un alto grado di creatività e originalità, spingendo gli operatori della filiera a sviluppare nuove idee, concetti e prodotti che possano attrarre e coinvolgere il pubblico. Inoltre, la cultura stimola l'innovazione in altri settori, come l'audiovisivo, la moda, l'architettura e la tecnologia, contribuendo alla crescita economica e sociale. La bellezza e la cultura sono quindi parte integrante dell'identità italiana e rappresentano le ricette per superare le crisi. Il rapporto analizza annualmente l'impatto della cultura e della creatività sull'economia nazionale.

I numeri della filiera. Nel 2022, la filiera culturale e creativa in Italia ha registrato un aumento del valore aggiunto del 6,8% rispetto all'anno precedente, contribuendo a generare complessivamente 95,5 miliardi di euro di valore aggiunto. L'occupazione nella filiera è aumentata del 3,0% rispetto al 2021, con un totale di 1.490.738 lavoratori. Questi dati indicano una ripresa del settore dopo la crisi degli anni passati.

Con il 15,3% del valore aggiunto della filiera, il comparto che produce maggior ricchezza è il settore dei videogiochi e software con 14,6 mld di euro (9,6% rispetto al 2021) e un aumento dei posti di lavoro del 7% (il 12,4% della filiera).


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Secondo per ricchezza prodotta è il comparto editoria e la stampa, che torna a crescere e avvicinarsi ai livelli pre-pandemici generando 10,8 miliardi di euro di ricchezza. Seguono le attività di architettura e design, crescendo del +2,1% nel 2022. Tra i settori maggiormente colpiti dalla crisi, le performing arts e arti visive e le attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico riescono a consolidare la dinamica di recupero anche nel 2022.

Il sostegno Europeo. Continua a mostrarsi fondamentale per l’intero comparto il supporto delle politiche pubbliche tanto a livello nazionale quanto a livello europeo. L'Unione Europea ha attivato diversi strumenti e iniziative per sostenere il settore culturale e creativo, tra essi: il Programma Europa creativa, l’Etichetta del patrimonio europeo, la Rete europea per la musica, la Piattaforma europea per il patrimonio culturale e l’European film promotion.

La conversione ecologica. Il report evidenzia la progressiva adozione di pratiche sostenibili e l'integrazione di considerazioni ambientali nella produzione, distribuzione e fruizione delle attività culturali. Questo processo mira a ridurre l'impatto ambientale delle attività culturali e a promuovere la consapevolezza ambientale tra gli operatori del settore e il pubblico. Allo stesso tempo, il settore culturale affronta sfide legate all'incertezza sul futuro e all'uso sempre più diffuso dell'intelligenza artificiale, che può mettere a rischio la creatività e l'apporto umano. Tuttavia, ci sono anche segnali positivi, come il successo di band e autori che affrontano tematiche ambientali e l'evoluzione dell'editoria a fumetti. Le norme di protezione del diritto d'autore e della proprietà intellettuale possono essere cruciali per tutelare la creatività in questo contesto in continua evoluzione.

La forza della nostra economia e del made in Italy deve molto in tutti i campi alla cultura e alla bellezza. Più che in altri Paesi. Cultura e creatività oltre ad arricchire la nostra identità e alimentare la domanda di Italia nel mondo, possono aiutarci ad affrontare insieme, senza paura, le difficili sfide che abbiamo davanti", commenta Ermete Realacci, presidente di Symbola. "A partire dalla crisi climatica. L’Italia, forte dei 272 miliardi di valore aggiunto legati alla cultura, può essere protagonista del nuovo ‘Bauhaus’, fortemente voluto dalla Commissione europea che nasce per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next generation Eu. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futuro come sostiene il manifesto di assisi”, conclude Realacci.

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di Monica Sozzi

 

Fonte copertina: Fornasetti (2023)

martedì 8 agosto 2023

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