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Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Approfondimenti

Verso l’adozione di Piani nazionali d’accelerazione trasformativa per gli SDGs

di Luigi Di Marco, curatore della Rubrica ASviS "Europa e Agenda 2030"

Nuovi piani per accelerare il progresso verso lo sviluppo sostenibile promessi dai leader mondiali al Summit di New York: come definire le azioni secondo le indicazioni del rapporto scientifico degli esperti incaricati dall’Onu. 

5 ottobre 2023

La dichiarazione assunta dai leader mondiali riuniti al summit sugli SDGs di New York del 18-19 settembre, con l’impegno ad agire con urgenza per realizzare gli Obiettivi dell’Agenda 2030, prevede specificamente lo sviluppo di piani nazionali per un'azione trasformativa e accelerata (cfr. Punto 38. lett. s della dichiarazione).

L’adozione di un Piano nazionale per un'azione trasformativa e accelerata per l’Agenda 2030 corrisponde specificamene alla raccomandazione indicata al primo punto della chiamata all’azione inclusa nel quadriennale Global Sustainable Development Report (Gsdr 2023).

Il Gsdr 2023, predisposto dal gruppo di scienziati indipendenti incaricati dal segretario generale Guterres, è un documento di fondamentale importanza, poiché finalizzato a offrire supporto scientifico alle scelte da assumere ogni quattro anni al Summit sugli SDGs in corrispondenza all'Assemblea Generale dell’Onu, dando corso nel merito degli indirizzi assunti dai ministri degli Stati membri dell’Onu nel 2016.

La presentazione del Gsdr, che nell’edizione 2023 reca il titolo “Tempo di crisi, tempo di cambiamento - scienza per accelerare la trasformazione allo sviluppo sostenibile”, è avvenuta il 12 settembre, dunque una settimana prima del Summit, facendo seguito alla precedente prima edizione del 2019. I contenuti dello stesso Gsdr 2023 erano comunque pubblicamente già divulgati nella forma di bozza da diversi mesi e hanno per tempo informato la preparazione della bozza di dichiarazione poi assunta dai leader mondiali a New York.

Il Gsdr 2023 indica chiaramente che gli approcci finora adottati non consentiranno di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 e neanche entro il 2050 ed evidenzia che per compiere progressi a livello locale, nazionale e globale in linea con il necessario livello d’ambizione occorre un'azione veramente trasformativa con sforzi e approcci radicalmente nuovi. A tal fine è raccomandato agli Stati membri di concordare un quadro di trasformazione per un'azione accelerata che combini l'azione locale con la cooperazione internazionale e che rifletta i contesti, i bisogni, le aspirazioni e le capacità locali attraverso specifici Piani d'azione. Nel Gsdr 2023 si auspica che i primi Piani d’azione nazionale siano presentati al prossimo High Level Political Forum nel 2024.

 

Piani nazionali per un'azione trasformativa e accelerata

Il Gsdr 2023 indica che i Piani nazionali dovranno essere basati su solide prove scientifiche, valorizzando le conoscenze locali e attraverso un significativo coinvolgimento della società civile. I Piani dovrebbero in particolare concentrarsi nel perseguire azioni laddove gli indicatori degli SDGs mostrano tendenze stagnanti o negative, e dovrebbero utilizzare leve appropriate per implementare interventi sinergici che siano veramente trasformativi. Le misure dovrebbero spingere i progressi degli Obiettivi interconnessi, considerando le ricadute negative transfrontaliere per ridurne e azzerarne gli effetti negativi. I Piani d'azione dovrebbero inoltre identificare preventivamente gli ostacoli in ogni punto d'ingresso e in ogni fase di trasformazione e prevedere misure per affrontarli, attraverso un quadro strategico, che integri innovazione, gestione dei conflitti, e capacità di affrontare crisi e rischi.

I Piani dovranno individuare leve di azione in grado di sostenere un processo decisionale inclusivo e dal basso verso l’alto che coinvolga tutti i settori, compresi tutti i segmenti della popolazione e le entità subnazionali, in modo da non lasciare indietro nessuno.

Il Piano nazionale dovrebbe anche includere azioni per la cooperazione internazionale, collegando gli Obiettivi di sviluppo sostenibile con l'attuazione degli impegni globali previsti nell'Accordo di Parigi, nel Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal e con il Quadro di Sendai per la riduzione del rischio disastri.

I governi locali, le associazioni imprenditoriali e industriali e gli investitori istituzionali dovrebbero essere incoraggiati a loro volta a sviluppare corrispondenti Piani locali e settoriali in collegamento con il Piano d’azione nazionale.

 

Punti d’ingresso, leve strategiche e dinamica dell'accelerazione trasformativa

L’impostazione definita dal Gsdr 2023 parte dall’assunto che gli SDGs sono il kit di sopravvivenza alla base del processo di trasformazione di cui il pianeta ha bisogno, e che la realizzazione degli stessi richiede un maggiore livello di ambizione rispetto a quanto fatto finora, la definizione di politiche trasformative che possono compiersi solo attraverso un approccio integrato che organizzi e coordini gli sforzi, la piena consapevolezza che se i governi e le comunità del mondo vogliono creare trasformazioni di successo per gli SDGs entro il 2030, devono intraprendere azioni coraggiose e senza precedenti.

A tal fine il Gsdr individua sei punti di ingresso chiave che, sfruttando le interconnessioni tra SDGs in linea con le circostanze e le priorità nazionali, potrebbero dare il via a rapidi progressi. I punti di ingresso sono combinati con un sistema di cinque leve strategiche per la trasformazione (fig.1), individuando specifiche misure per le tre diverse fasi della dinamica trasformativa (fig.2).

I “punti d’ingresso” della trasformazione sono individuati nelle aree seguenti:

  • Benessere e capacità umane;
  • Economie sostenibili e socialmente eque;
  • Sistemi alimentari sostenibili e alimentazione sana;
  • Decarbonizzazione dell'energia e accesso universale;
  • Sviluppo urbano e periurbano;
  • Protezione dei beni comuni ambientali globali.

Mentre le cinque "leve" strategiche per la trasformazione sono relative agli ambiti:

  • governance;
  • economia e finanza;
  • scienza e tecnologia;
  • azione individuale e collettiva;
  • sviluppo delle capacità.

Figura 1

Le tre fasi della dinamica trasformativa, rappresentabile graficamente con una curva a “S”, sono  a) emersione, b) accelerazione, c) stabilizzazione. La prima fase, quella di emersione, è quella in cui le idee innovative danno origine a nuove tecnologie e pratiche che operano in nicchie e ai margini, spesso attraverso la sperimentazione e l'apprendimento. Nella seconda fase, quella di accelerazione, queste innovazioni acquistano slancio e raggiungono punti di svolta oltre i quali vengono ampiamente condivise e adottate, portando a una crescita rapida e non lineare. Infine, nella terza fase, quella di stabilizzazione, queste tecnologie e pratiche diventano parte integrante della vita quotidiana come nuova normalità.

L'aumento delle tecnologie e delle pratiche innovative allineate con gli SDGs sarebbe rispecchiato da un declino delle tecnologie, delle istituzioni e delle pratiche non sostenibili, rappresentata da una curva a “S” inversa con tre fasi corrispondenti: a) destabilizzazione, b) rottura, c) abbandono graduale.

Figura 2

Come evidenzia il Gsdr, la curva a “S” è un modello familiare nella ricerca scientifica, efficace nel rappresentare la vita di un sistema, una trasformazione socio-ecologica o la diffusione di un’innovazione. Come punto di riflessione sui punti di svolta trasformativi, il Gsdr riporta come dato scientifico incoraggiante che secondo le stime il fatto che il 20-30% di una popolazione si impegni in un'attività innovativa può essere sufficiente a far cambiare idea all'intera società.

Gli autori del Gsdr esprimono consapevolezza che l’attivazione di questi processi può sembrare molto difficile in un periodo di crisi multiple e composte, ma esprimono l’idea che queste crisi, abbinate a una strategia che consideri le interconnessioni tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, possono anche liberare spazi d'azione che in precedenza sarebbero sembrati eccessivamente ambiziosi o estremi. Le iniziative devono essere ampie e inclusive, guidate da un insieme eterogeneo di attori in tutto il mondo. Le trasformazioni falliranno se lasceranno indietro le persone.

 

Trasformazione attraverso la scienza e nella scienza. Interfaccia scienza-politica-società

Il Gsdr 2023 sostiene un’impostazione scientifica delle politiche considerando che il metodo scientifico, basato sull'osservazione e sulla verifica delle ipotesi, può ridurre l'incertezza, identificare i punti di svolta, accelerare l'adozione delle innovazioni e porre le basi per la prossima frontiera delle idee. La scienza fornisce anche le prove per aiutare a smantellare i percorsi o i paradigmi negativi che contrastano la rapida accelerazione di nuove tecnologie e altre soluzioni […] Oggi più che mai, gli scienziati, i responsabili delle politiche e i molteplici attori sociali devono collaborare strettamente all'interfaccia scienza-politica-società per creare fiducia, stabilire la base scientifica per il progresso verso gli SDGs, fornire risultati e comunicare questi risultati alla società in generale.

Il concetto di scienza assunto dal Gsdr 2023 integra in modo innovativo la conoscenza e la partecipazione sociale. Si evidenzia che la produzione di conoscenza scientifica, che risponde al contesto in cui viene prodotta e utilizzata, contribuisce a garantire che la conoscenza scientifica sia 'socialmente solida' e che la sua produzione sia vista dalla società come trasparente e partecipativa considerando la società non solo come un destinatario della scienza, ma come effettivamente un partner attivo che partecipa alla produzione di conoscenza sociale.

Il Gsdr esprime convinzione sul fatto che la scienza per le trasformazioni necessarie a realizzare l'Agenda 2030 è disponibile da tempo. Si tratta però ora di capire come la società - compresi gli scienziati - possa parlare in modo più convincente ai governi per ispirare decisioni coraggiose e spesso difficili e per incoraggiare un cambiamento di comportamento, al fine di utilizzare il potere della scienza e della tecnologia come leva efficace per avviare, accelerare e stabilizzare la trasformazione.

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La dimensione sociale e umana rappresenta una trasversalità strutturale delle indicazioni degli esperti incaricati alla preparazione di questo Rapporto. Come evidenzia il segretario Guterres nella prefazione: il Gsdr 2023 contribuisce a gettare nuova luce sui processi e le pratiche di trasformazione che possono aiutare a passare dall'impegno all’azione e dalla dichiarazione alla realizzazione. Il Rapporto delinea i cambiamenti necessari non solo nelle fonti energetiche, nei modelli di consumo e nelle catene di approvvigionamento, ma anche nei valori, nei cuori e nelle menti.

 


Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.

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