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PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Approfondimenti

Europa e sviluppo sostenibile: incertezze e ritardi nell’impegno per l’Agenda

Francesco Petrelli, responsabile relazioni istituzionali Oxfam Italia

L’Agenda 2030 viene definita dalla Commissione Ue come quadro di riferimento essenziale per le politiche europee di sviluppo. Particolare importanza per le attività ASviS riguarda la Comunicazione della Commissione sull’Agenda che si concentra sulle prossime tappe per realizzare gli SDGs, attraverso governance, metodologie, mezzi di realizzazione.
Dicembre 2016

Il 22 novembre la Commissione Europea ha lanciato il cosiddetto “Pacchetto sviluppo” composto da tre importanti documenti che dovrebbero definire una strategia ed un quadro delle politiche di sviluppo europee per i prossimi anni.

Dei documenti che costituiscono un insieme, quello di maggiore rilievo è la Comunicazione della Commissione Europea sul Consenso per lo sviluppo. I documenti europei definiti di “consenso” costituiscono il quadro delle strategie e degli orientamenti di medio periodo. Sono definiti di consenso perché la comunicazione della Commissione è solo un passaggio di un più vasto processo di consultazione che coinvolge non solo le istituzioni europee ma anche i singoli stati membri e gli attori (stakeholder) interessati, a partire dalle organizzazioni della società civile sia dei paesi europei che dei paesi partner della cooperazione.

Con la presentazione della Comunicazione della Commissione si entra nel vivo del processo e il dibattito si sposta a livello dei singoli stati nazionali. Da adesso fino alla prossima primavera, il Consenso verrà quindi ulteriormente discusso per essere definitivamente adottato attraverso una decisione congiunta delle istituzioni europee e dei singoli stati. L’Agenda 2030 viene definita come quadro di riferimento essenziale per le politiche di sviluppo europee nella comunicazione sul Consenso. Particolare importanza per le nostre attività ASVIS riguarda la Comunicazione della Commissione sull’Agenda 2030   che si concentra sulle prossime tappe  per realizzare gli obbiettivi e dell’Agenda, attraverso governance, metodologie, mezzi di realizzazione.

Il terzo documento sul processo sul Post Cotonou concerne uno degli storici strumento della cooperazione allo sviluppo europea, meglio conosciuto anche come accordo UE-ACP che regola i rapporti di partenariato fra l’Europa e i 79 paesi di Africa, Caraibi e Pacifico che scadrà nel 2020 e che andrà certamente rinegoziato e auspicabilmente rinnovato.    

Il trittico dei documenti è quindi molto importante e fortemente connesso al processo di realizzazione dell’agenda a livello europeo, non solo per quello che riguarda le politiche di cooperazione, ma sugli stessi orientamenti che incideranno nel ridisegnare lo sviluppo ed il modello sociale europeo. Senza approfondire l’analisi, registrando però le reazioni delle ONG europee di sviluppo della Confederazione CONCORD che ne rappresenta più di 2600, il giudizio appare differenziato.

Sul documento del Consenso per lo sviluppo viene rilevata positivamente la conferma della priorità dell’obiettivo dello sradicamento della povertà e l’ancoraggio ai principi dell’Agenda. Si chiede però al tempo stesso di passare dalla definizione dei principi in modo coerente ai fatti. Non mancando di rimarcare alcune preoccupazioni. In particolare per un rischio di un ridimensionamento della funzione dell’aiuto a favore degli strumenti di finanza per lo sviluppo o per quello che riguarda le preoccupanti tendenze sul nesso migrazione sviluppo, di “securizzazione dell’aiuto”, utilizzando la cooperazione come mezzo per imporre condizionalità negative in uno scambio tra risorse e controllo dei flussi, che non interviene sulle cause profonde e strutturali del fenomeno.               

Più deludente viene considerata la comunicazione sulle prossime tappe per l’implementazione dell’Agenda. In effetti il documento più che un concreto passo in avanti nella definizione di modalità e tempi nell’avanzamento del lavoro e soprattutto nella definizione di un piano interno ed esterno di politiche coerenti, si limita a ribadire principi e ad indicare delle priorità. Troppo poco e ancora troppo generico tenendo conto che questa posizione arriva a più di un anno dal lancio dell’Agenda stessa. Per questa ragione che vede il posizionamento europeo incerto e in ritardo sulle necessità di una tabella di marcia che corre, da segnalare in funzione di stimolo  il contributo di Concord Europa con il Rapporto Stakes not could be higher  sullo sviluppo sostenibile,  al quale hanno attivamente contribuito anche le ONG della piattaforma Concord Italia , in particolare per i capitoli su cibo, produzione e consumo sostenibile e sulle migrazioni.

L’insieme delle proposte del pacchetto sviluppo dovranno essere ulteriormente analizzate e valutate, certamente esse costituiscono un punto importante dell’impegno di advocacy nel corso del 2017. A questo proposito sarà necessario chiedere al nuovo governo che vengano attivati tutti i meccanismi istituzionali e parlamentari di consultazione pubblica che tengano conto del punto di vista e delle proposte della società civile.

 

Aderenti

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