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Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica

Dagli ultimi dati aggiornati al 2021, risulta che sulle otto milioni conosciute, un milione di specie animali e vegetali è a rischio estinzione. L'attività antropica ha velocizzato di mille volte il tasso naturale di estinzione. Continua il declino della biodiversità italiana a causa di problemi irrisolti, come il degrado e il consumo del suolo. 

Notizie

Wwf: 10 regole d'oro per un sistema alimentare sostenibile e responsabile

Il nostro sistema alimentare è la prima causa della perdita di biodiversità e la salute umana dipende direttamente dalle condizioni di salute ambientale. In occasione del summit Onu sul tema, le linee guida per cambiare rotta.  31/7/23

Il settore alimentare “necessita di una transizione all'insegna della sostenibilità e dell'ecologia per invertire la rotta e restituire al cibo il suo valore intrinseco che sia in grado di tutelare biodiversità e clima, tanto quanto i diritti di lavoratrici e lavoratori, fino alla salute e sicurezza dei cittadini”. È quanto affermato da Eva Alessi, responsabile sostenibilità di Wwf Italia, in occasione della pubblicazione del rapporto "10 regole d'oro per un sistema alimentare di valore: come costruire  in Italia un futuro sostenibile per le persone e l'ambiente". Il documento, pubblicato dal Wwf Italia il 20 luglio in vista della prima riunione di bilancio del Vertice Onu sui sistemi alimentari, ha voluto offrire approfondimenti e raccomandazioni per un sistema alimentare più sostenibile e responsabile.

Il documento Wwf prende le mosse dalla descrizione di un sistema alimentare attuale che presenta molte sfide e criticità, tra cui l'aumento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'insicurezza alimentare. Problemi che richiedono un'azione urgente e un cambiamento significativo nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo il cibo.

Il secondo Vertice Onu sui sistemi alimentari sostenibili. Capi di Stato, di Governo e ministri provenienti dai 193 Paesi membri dell'Onu si sono riuniti a Roma tra il 24 e il 26 luglio proprio per discutere le sfide globali legate all'alimentazione, all'ambiente e alla sicurezza, cercando soluzioni innovative e collaborazione internazionale. Si è posto l'accento sull'importanza di investire nella resilienza delle aree rurali e nelle nuove generazioni, nonché sull'allineamento di finanza, scienza, dati, commercio e governance per promuovere la trasformazione dei sistemi alimentari.

Filo conduttore del vertice, l'obiettivo "fame zero" per eliminare la fame estrema e la malnutrizione entro il 2030 e promuovere sistemi alimentari più equi e sostenibili in linea con l'Agenda dell'Onu per lo sviluppo sostenibile. Le tre giornate del vertice si sono concentrate su: finanziamento della trasformazione dei sistemi alimentari; trasformazione dei sistemi nella pratica; mezzi di attuazione.


Fonte: Wwf Italia / Silas Ismael

Le linee guida del Wwf Italia: 10 regole d’oro. La pubblicazione del Wwf ha fornito una serie di proposte per sviluppare un sistema alimentare di valore, che sia sostenibile, equo ed efficiente. Dove con "sistema alimentare di valore" si fa riferimento a un sistema che garantisce una produzione e un consumo di cibo che portino beneficio a persone, ambiente ed economia. Un sistema che richiede la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel sistema alimentare, compresi governi, aziende, organizzazioni non governative e consumatori. Solo attraverso un approccio integrato e cooperativo sarà possibile raggiungere un sistema alimentare di valore, sottolinea il documento.

Queste 10 regole non vogliono essere una soluzione definitiva, ma un punto di partenza per un dibattito e un'azione più ampi.

  1. Tenere vivo il suolo, dove tutto ha inizio: il suolo è una risorsa naturale preziosa e limitata che svolge servizi essenziali per la produzione di cibo e la lotta al cambiamento climatico, eppure nel nostro Paese ogni anno è come se costruissimo una città grande come Bologna. Preservare la salute e la fertilità del suolo attraverso pratiche agricole corrette, a partire dall’agricoltura biologica (maggiore presenza di sostanza organica, assenza di prodotti chimici, ecc.), è fondamentale per garantire la continuità della produzione alimentare e la sostenibilità ambientale.
  2. Ridurre l’uso dei pesticidi per decontaminare l’agricoltura e il pianeta: il nostro è il secondo Paese europeo per consumo di pesticidi, un uso intensivo che ha causato gravi danni all'ambiente e alla biodiversità. Ridurne l'utilizzo contribuirebbe a preservare la salute degli ecosistemi e degli esseri umani, a proteggere gli impollinatori e a garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. L’obiettivo fa parte anche delle raccomandazioni delle strategie europee per la biodiversità e per un sistema alimentare sostenibile.
  3. Stop alla meccanizzazione spinta e alla dipendenza dai combustibili fossili in agricoltura: l'uso di macchine agricole sempre più potenti e pesanti su suoli vulnerabili aumenta il rischio di degrado ambientale, di alterazione della struttura e riduzione della fertilità del terreno. Inoltre, l'agricoltura dipendente dai combustibili fossili contribuisce all'emissione di gas serra e all'accelerazione dei cambiamenti climatici Un sistema agroecologico locale, che rispetta i ritmi stagionali, comporta meno dipendenza dai combustibili fossili, e i consumatori, con le loro scelte di acquisto responsabili, possono essere il principale motore della transizione ecologica dei sistemi agroalimentari.
  4. Ripensare totalmente l’allevamento industriale: a livello globale, l’allevamento di bestiame è la prima causa di scomparsa di habitat e di perdita di biodiversità, basti pensare che la produzione di mangimi e foraggi occupa l’80% di tutte le terre impiegate per colture agricole e pascoli. Il 75% degli allevamenti italiani di bovini è intensivo, con impatti negativi sull'ambiente, sul benessere degli animali e sulla salute umana. Riportare gli allevamenti a numeri più equilibrati in rapporto alle superfici coltivate è possibile con un cambio di abitudini alimentari da parte dei cittadini basato su una drastica riduzione del consumo di carne e derivati animali e di incremento sostanziale nei consumi di alimenti vegetali.
  5. Salvare il mare e le persone che vivono di esso dalla pesca eccessiva e distruttiva: la pesca eccessiva e distruttiva rappresenta una delle minacce più gravi per la sostenibilità dei mari e delle specie che li popolano. Il Mediterraneo è uno dei mari più sovrasfruttati dalle attività di pesca al mondo. Occorre lavorare con i pescatori affinché adottino pratiche più sostenibili, con le aziende affinché si impegnino verso una filiera produttiva più sostenibile, con le autorità nazionali e internazionali affinché garantiscano una gestione adeguata della pesca, con i consumatori affinché rispettino gli oceani anche a partire dalle tavole, attraverso un consumo moderato e responsabile di prodotti ittici.
  6. Meno perdite e sprechi alimentari. Gli sprechi e le perdite alimentari, oltre ad essere un problema etico (con Paesi senza cibo da un lato e cibo in eccesso dall’altro), contribuiscono fortemente alle emissioni di gas serra: se fossero una nazione, sarebbero al terzo posto nel mondo dopo Cina e Usa. La prevenzione inizia dal carello della spesa dei consumatori. È importante poi eliminare le perdite lungo la filiera alimentare, dalla produzione primaria all'acquacoltura e alla pesca, attraverso azioni mirate sugli operatori e migliorando la comunicazione e l'informazione lungo le filiere di produzione. Le politiche alimentari, infine, devono coordinare la filiera del cibo nelle città e diventare un punto di riferimento per un buon governo.


Fonte: Wwf Italia / Elisabeth Dalziel

  1. Eliminare la governance “patriarcale” e incrementare i diritti di lavoratori e lavoratrici: l’agricoltura così come la pesca sono spesso escluse dal campo di applicazione delle normative nazionali vigenti in materia di salute e sicurezza e, se esistenti, sono scarsamente applicate, con ispezioni assenti. Le aziende possono svolgere un ruolo fondamentale per combattere forme di sfruttamento e schiavismo nella filiera alimentare, nonché garantire la parità di genere e promuovere la partecipazione delle donne nei processi decisionali.
  2. Stop alla speculazione finanziaria: “dire che la speculazione affami gran parte del Pianeta non è, purtroppo, un’esagerazione”, si legge nel documento. È necessaria una forte volontà politica per regolamentare e limitare la speculazione finanziaria, al fine di garantire prezzi equi e accessibili per i prodotti alimentari.
  3. Migliorare la tracciabilità delle filiere e la loro trasparenza nelle etichette: oggi le etichette spesso omettono informazioni fondamentali sulle origini dei prodotti, i metodi di produzione, le varietà vegetali e gli animali coinvolti, le tecniche di coltivazione e allevamento, le modalità di pesca e la lavorazione. L'obiettivo è costruire un modello di etichettatura trasparente per garantire che i consumatori siano pienamente consapevoli dell'impatto ambientale e sociale dei prodotti che acquistano.
  4. Cibo e ricerca, costruire un futuro sostenibile: il sistema alimentare sta affrontando diverse sfide, come la fame, la malnutrizione, l’aumento di malattie legate all’alimentazione, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'inquinamento; l'innovazione nel settore alimentare può riguardare l'introduzione di nuovi processi produttivi e prodotti, occorre investire nella ricerca scientifica applicata alle pratiche agroecologiche. La ricerca deve essere guidata dal principio di precauzione e i prodotti delle nuove biotecnologie devono essere adeguatamente etichettati.

Fonte: Wwf Italia / Ch. Mantuano

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di Monica Sozzi

lunedì 31 luglio 2023

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