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Von der Leyen a Davos: “Non è il momento della polarizzazione, ma della fiducia”

Settimana dal 15 al 20 gennaio. Nel suo discorso: la disinformazione minaccia la capacità di affrontare le sfide globali; serve collaborazione tra imprese e governi. Parlamento Ue: situazione a Gaza, fermare escalation dei conflitti. 

Consulta la rassegna dal 15 al 20 gennaio

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto un discorso in occasione del World Economic Forum di Davos il 16 gennaio 2024.

La presidente ha richiamato il Global Risk Report mettendo in evidenza il pericolo numero uno per l’economia nel breve termine, ovvero la disinformazione, e rivolto queste parole dirette a Klaus  Schwab, presidente esecutivo del World Economic Forum:

il vostro rapporto annuale sui rischi globali è una lettura impressionante e preoccupante. Per la comunità imprenditoriale mondiale, la principale preoccupazione per i prossimi due anni non sono i conflitti o il clima. È la mis-informazione e la disinformazione, seguita a ruota dalla polarizzazione all'interno delle nostre società. Questi rischi sono gravi perché limitano la nostra capacità di affrontare le grandi sfide globali che abbiamo di fronte: i cambiamenti del clima e del clima geopolitico, i cambiamenti demografici e tecnologici, l'aumento dei conflitti regionali e l'intensificazione della concorrenza geopolitica e il loro impatto sulle catene di approvvigionamento. La preoccupante realtà è che stiamo tornando a competere intensamente tra i Paesi più di quanto non sia avvenuto in diversi decenni.

Nel suo discorso von der Leyen ha evidenziato che affrontare il problema della disinformazione è stato un obiettivo perseguito fin dall'inizio del mandato avviato nel 2019 che ha portato all’adozione della legge europea sui servizi digitali: abbiamo definito le responsabilità delle grandi piattaforme Internet in merito ai contenuti che promuovono e diffondono.

La presidente ha evidenziato che l’argomento disinformazione all’avvio del 2024 è più importante che mai, poiché questo sarà l’anno di elezioni più grande della storia. Le democrazie di tutto il mondo si recheranno alle urne e metà della popolazione mondiale sarà interessata, compresi oltre 450 milioni di persone nell'Unione europea.

Al discorso di von der Leyen sul tema del rischio disinformazione nell’attuale frangente storico ha fatto eco il Segretario Generale dell’Onu Antònio Guterres che, nel suo discorso pronunciato l’indomani al World Economic Forum, ha denunciato: l'industria dei combustibili fossili ha appena lanciato un'altra campagna multimilionaria per ostacolare il progresso e mantenere il petrolio e il gas in circolazione a tempo indeterminato.

A fronte delle minacce di ulteriore conflittualità e disgregazione globale, la presidente von der Leyen ha dichiarato che non è il momento dei conflitti o della polarizzazione. È il momento di costruire la fiducia. È il momento di promuovere la collaborazione globale come mai prima d’ora, poichè nessuna di queste sfide rispetta i confini.

E ha espresso fiducia sul ruolo guida che l'Europa può e deve assumersi nel dare una risposta globale, evidenziando che le soluzioni non sono solo nella collaborazione tra Paesi, ma soprattutto nella collaborazione tra imprese e governi, imprese e democrazie - che lavorano insieme.

Ha precisato, dunque, che sono i governi che detengono molte delle leve per affrontare le grandi sfide del nostro tempo, mentre le imprese hanno la capacità d’innovazione, la tecnologia e i talenti per fornire le soluzioni di cui abbiamo bisogno, per combattere minacce come il cambiamento climatico o la disinformazione su scala industriale.

Come prova di capacità dell’Europa, ha enunciato i risultati della collaborazione tra Paesi dell’Unione e le aziende e le industria europea, e la collaborazione con gli Stati amici in risposta alle crisi. In particolare, sulla crisi energetica spinta dalla Russia con l’utilizzo dell’energia come arma, ha evidenziato: due anni fa, prima dell'aggressione russa all'Ucraina, un'unità di energia su cinque consumata nell'Unione europea nel 2021 era importata dalla Russia […] Ora, solo due anni dopo, l'Europa ha ripreso in mano il proprio destino energetico. L'anno scorso, un'unità di energia su venti consumata nell'Unione europea proveniva dalla Russia.

Il risultato, come evidenziato dalla presidente von der Leyen, oltre che per la differenziazione delle fonti di approvvigionamento, è stato determinato da un 5% d’incremento dell’efficienza energetica, oltre all’incremento di produzione da rinnovabili: l'anno scorso, per la prima volta, l'Unione europea ha prodotto più elettricità dal vento e dal sole che dal gas.

La presidente ha evidenziato che la lezione chiave della crisi è che l'eccessiva dipendenza da un'unica azienda, da un unico Paese e da un'unica rotta commerciale comporta dei rischi.

Nel suo intervento la presidente von der Leyen ha trattato anche il tema dell’intelligenza artificiale, considerato come prossimo rischio potenziale dal citato Global Risk Report. Dichiarandosi una ottimista tecnologica, von der Leyen ha evidenziato che le iniziative adottate dall’Ue, in particolare con la legge europea sull’intelligenza artificiale, la prima al mondo nel suo genere e un altro esempio di come le democrazie e le imprese possano aiutarsi a vicenda, stabiliscono i criteri guida affinché l’AI sia guidata nel rispetto degli interessi della collettività e venga utilizzata in modo responsabile, cogliendone tutte le opportunità.

Nel contesto ha indicato fiducia in un Europa competitiva ricca di talenti, poiché in Europa ci sono quasi 200mila ingegneri del software con esperienza nell'AI. Si tratta di una concentrazione maggiore rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. Ha anche rilanciato l’annuncio di offrire alle start-up e alle Pmi europee l'accesso ai nostri supercomputer di livello mondiale, in modo che possano sviluppare, addestrare e testare i loro grandi modelli di AI.

Sessione plenaria del Parlamento europeo

Dal 15 al 18 gennaio si è tenuta la prima sessione plenaria annuale del Parlamento europeo

Intervenuta il 17 gennaio, la presidente della Commissione von der Leyen ha annunciato al Parlamento, tra le altre novità, l’avvio delle riforme per prepararci a un'Unione con più di 30 Stati membri richiamando le coraggiose proposte di riforma approvate dal Parlamento europeo. In proposito, ha annunciato che il prossimo mese la Commissione esporrà le proprie idee in una comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio, prima della discussione dei leader organizzata dalla presidenza belga.

Il Parlamento ha adottato una lunga serie di risoluzioni, tra cui la propria posizione sulla direttiva  per la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde sulla base delle relative proposte della Commissione europea presentate nel 2022 (vedi nostra rubrica Europa del 5.4.2022) attraverso il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione per contrastare il greenwashing.

Tra le altre risoluzioni è stata adottata la risoluzione sull'attuazione del programma Europa creativa 2021-2027. Il Parlamento riconosce il valore del programma come risposta alla crisi del settore particolarmente colpito durante la pandemia di Covid-19, ma anche come potenziale contributo all'obiettivo della sostenibilità climatica e ambientale tramite le sue azioni. Osserva, tuttavia, che risulta necessario che la Commissione monitori attentamente l'attuazione delle priorità dell’inverdimento (greening) sviluppando anche attività di formazione e sensibilizzazione, al fine di promuovere l'adozione di pratiche più sostenibili da parte dei settori culturali e creativi. Nel contempo esorta la Commissione a promuovere l'utilizzo antropocentrico e trasparente dell'intelligenza artificiale nel processo artistico e creativo elaborando adeguate norme etiche relative all'uso dell’AI e misure di opportuna rendicontazione.

Il Parlamento evidenzia la necessità di assicurare in futuro una maggiore dotazione al programma per rispondere in maniera più estensiva alla domanda.  

In un’altra risoluzione, relativa all’attuazione del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori 2021-2027 (programma Cerv) per il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini, il Parlamento chiede strumenti per una maggior copertura dell’iniziativa nei confronti dei gruppi svantaggiati, comprese le comunità emarginate, le minoranze e le popolazioni vulnerabili, al fine di affrontare i loro problemi specifici e sviluppare politiche più mirate. Chiede poi una semplificazione delle procedure di finanziamento in favore di organizzazioni anche più piccole e un ruolo produttivo degli Stati membri con l’istituzione di un punto di contatto nazionale per il programma Cerv che offra un servizio di consulenza neutrale, fornisca informazioni utili e assistenza ai richiedenti, ai portatori di interessi e ai beneficiari, compresa l'assistenza per la procedura di presentazione delle domande.

In prospettiva futura, chiedendo anche un aumento del bilancio dedicato al programma, invita la Commissione a istituire il gruppo di dialogo civile per garantire un dialogo regolare, aperto e trasparente al fine di rafforzare il dialogo civile in tutto il programma, in modo da sostenere il processo bidirezionale tra le istituzioni a tutti i livelli e tutti i portatori di interessi, utilizzando il dialogo civile quale strumento per la governance e per definire le priorità del programma di lavoro biennale e promuovendo ulteriormente la dimensione collettiva del coinvolgimento civico quale aspetto fondamentale della democrazia e dello Stato di diritto.

La prospettiva delle politiche future è centrale anche sui temi degli ecosistemi marini nella risoluzione sullo stato di avanzamento dell'attuazione della politica comune della pesca e le prospettive future e le collegate risoluzioni sul piano d'azione dell'Ue: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente, quella sull'impatto della pesca illegale sulla sicurezza alimentare: il ruolo dell'Unione europea e quella sull'attuazione del regolamento europeo relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura.

É stata adottata anche la risoluzione situazione umanitaria a Gaza, necessità di raggiungere un cessate il fuoco e rischi di un'escalation regionale. Condannando nuovamente gli spregevoli attacchi terroristici del gruppo terroristico Hamas contro Israele, il Parlamento ha condannato anche la risposta militare sproporzionata di Israele, che ha causato un numero di morti senza precedenti tra i civili, gli attacchi da parte dell'Hezbollah libanese e il lancio di razzi iraniani dalla Siria contro Israele, gli attacchi Houthi contro la navigazione commerciale al largo delle coste dello Yemen, i picchi di antisemitismo, di odio anti-musulmano e di razzismo registrati in tutta Europa.

Il Parlamento sostiene una soluzione per la pace negoziata, fondata sulla coesistenza di due Stati sulla base dei confini del 1967, e chiede in merito una specifica iniziativa europea e l’avvio di misure tempestive di de-escalation volte a scongiurare l’innesco di un conflitto su vasta scala.

***

Il 18 gennaio è stato raggiunto tra i negoziatori del Consiglio e del Parlamento un accordo per la riduzione delle emissioni di CO₂ di autocarri, autobus e rimorchi, introducendo nuovi obiettivi per il 2030 (-45%), il 2035 (-65%) e il 2040 (-90%). L’accordo include un obiettivo del 100% di autobus urbani a emissioni zero entro il 2035, fissando nel contempo un obiettivo intermedio del 90% entro il 2030.

 

di Luigi Di Marco

Consulta la rassegna dal 15 al 20 gennaio

 

Fonte copertina: Ansa (2022)

martedì 23 gennaio 2024

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