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Notizie

La scure dell’inquinamento atmosferico sui bambini, morti oltre 5mila in un anno

Unicef: oltre l’83% dei bimbi in 50 Paesi tra Europa e Asia centrale sono esposti all’aria di cattiva qualità. PM2,5 e PM10 i principali responsabili dei problemi di salute.  11/9/23

I bambini e le bambine sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento atmosferico, con effetti devastanti sulla loro salute e sul loro sviluppo. Ciononostante, per l’83% dei più piccoli in 50 Paesi, tra Europa e Asia centrale, il diritto all’aria pulita rimane un miraggio. Lo rileva il rapporto “Breathless beginnings: the alarming impact of air pollution on children in Europe and Central Asia” pubblicato il 5 settembre dall’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia.

Più piccoli e più vulnerabili

 I bambini, sottolinea il Rapporto, sono fisicamente più esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti perché respirano due volte più velocemente, spesso per via orale, assorbendo più sostanze inquinanti. Inoltre, data la statura, sono più vicini al suolo dove le sostanze inquinanti si accumulano. Dal punto di vista fisiologico, sono più vulnerabili perché cervello, polmoni e altri organi non hanno ancora sviluppato meccanismi di protezione come negli adulti e l'esposizione prolungata a sostanze inquinanti tossiche comporta danni alla crescita e al corretto sviluppo degli organi, con conseguenze sullo sviluppo fisico e mentale.


Figura 1. Numeri di bambini e adolescenti under 20 morti nel 2019 rapportati coni morti nel primo anno di vita.


Gli effetti sulla salute

 Nel 2019, 5.801 tra bambini e adolescenti dell’Europa e dell’Asia centrale sono morti a causa dell’inquinamento atmosferico. Di questi, l’85% è morto senza aver compiuto il primo anno di vita. I principali responsabili degli effetti nefasti sulla salute sono le polveri sottili, PM2,5 e PM10 in primis. Prove scientifiche dimostrano che l’esposizione cronica delle donne incinta a livelli elevati di PM2,5 può causare danni come la perdita precoce del feto, deficit di peso alla nascita e persino nascite premature.

Figura 2. Gli effetti dell’inquinamento atmosferico nell’arco della vita

Le particelle ultrafini del PM2,5, fino a 200 volte più piccole della larghezza di un capello umano, possono facilmente entrare nel flusso sanguigno dei bambini e delle bambine e attraversare più facilmente la barriera ematoencefalica, provocando neuro infiammazioni e interruzione dello sviluppo del cervello, portando a uno scarso sviluppo cognitivo. L’inquinamento espone i più piccoli a malattie come asma, malattie cardiovascolari, cancro, aumento del rischio di disturbi neurologici, otite, allergie e infezioni del tratto respiratorio superiore.

Figura 3. Le ffonti dell’inquinamento atmosferico

Inquinamento in casa e fuori casa

 L’inquinamento atmosferico, evidenzia il Rapporto, può essere indoor e outdoor. L’inquinamento indoor è una miscela complessa di inquinanti che comprende particolato, ozono, biossido di azoto, monossido di carbonio e biossido di zolfo. Può includere anche molte altre sostanze nocive, come il benzene o i metalli pesanti, tra cui arsenico, cromo, piombo e mercurio. Il comune inquinamento indoor deriva principalmente dall’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento o per la cucina, ed è legato alla scarsa ventilazione degli ambienti. Al contrario, l’inquinamento outdoor proviene dalla combustione di combustibili fossili, come il carbone, dai processi industriali, dalla combustione all’aperto dei rifiuti, dal loro incenerimento, dalle pratiche agricole, e dal settore edilizio.


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Le raccomandazioni ai governi

 Per proteggere la salute, e il futuro, dei bambini e delle bambine in Europa e Asia centrale, l’Unicef raccomanda ai governi di dedicare maggiore attenzione e risorse per prevenire il peggioramento dell’inquinamento atmosferico, sostenere l’efficienza energetica (promuovendo fonti alternative come il teleriscaldamento o la revisione degli standard edilizi) e l’accesso all’energia pulita. Si raccomanda l’istituzione di zone libere dall’inquinamento vicino a scuole, asili e strutture sanitarie, così come l’istituzione di sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria, pronti a rilevare e segnalare livelli di inquinamento atmosferico pericolosi per i bambini e donne incinte. I governi dovrebbero mobilitare le risorse finanziarie necessarie per sostenere l’attuazione, a tutti i livelli, dei piani per la qualità dell’aria, con particolare attenzione agli interventi rivolti ai bambini e coinvolgendo anche il mondo delle imprese.

Scarica il Rapporto

 

di Tommaso Tautonico

 

Fonte copertina: elenabatkova, da 123rf.com

lunedì 11 settembre 2023

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