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Notizie

L'80% delle aziende sanitarie adotta strategie Esg, ma in modo poco strutturato

Il settore sanitario guarda alla responsabilità ambientale, sociale e di governance come una nuova priorità, ma con un approccio ancora acerbo: servono metodo e una strategia articolata. La ricerca Altis-Cerismas-Bcg-Quantis.  11/4/23

In Italia, sono circa nove milioni le cittadine e i cittadini con difficoltà di accesso alle cure; i tempi di attesa per visite ed esami diagnostici nel 2021 sono stati la principale ragione di insoddisfazione verso il sistema sanitario nazionale; e la percentuale di acqua riciclata dal settore sanitario varia dal 12% al 29%, mentre a livello globale si attesta al 27% e si stima che le emissioni legate ai sistemi di raffreddamento ospedalieri aumenteranno di quattro volte entro il 2040. Il settore sanitario, dunque, “è chiamato oggi ad azioni responsabili verso i propri stakeholder e verso l’ambiente”, oltre ad “assicurare salute e benessere all’intera popolazione”. Queste alcune delle evidenze in ambito Esg (Environmental, social, governance), ovvero legate alla responsabilità ambientale, sociale e di governance, nel settore sanitario del nostro Paese, riportate dall’indagine “Sostenibilità in sanità: in quale dimensione si stanno muovendo le aziende?diffusa da Altis Università Cattolica, Cerismas, Bcg e Quantis a marzo.


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Lo studio, condotto con l’obiettivo di valutare la propensione delle aziende sanitarie italiane a integrare elementi di sostenibilità socio-ambientale nelle proprie strategie, rileva una crescente attenzione al tema: quasi l’80% delle aziende intervistate[1] ha dichiarato di aver definito una strategia di sostenibilità o di essersi attivata per svilupparla.

I valori Esg sono caratteristici del campo sanitario, dato il ruolo di responsabilità diretta verso clienti e pazienti nel garantire la sicurezza e la qualità delle forniture, e indiretta, nel supportare pratiche delle catene di approvvigionamento ispirate ai principi della tutela dell’ambiente e della salute, dei diritti umani e del lavoro etico. Ma mentre tradizionalmente le aziende di questo settore hanno dimostrato un’alta attenzione verso i temi di sostenibilità sociale e di governance, “devono ancora fare progressi per quanto riguarda la sostenibilità ambientale rispetto ad altre industrie”, si legge nel documento.

I risultati della ricerca. L’indagine evidenzia un crescente livello di consapevolezza e di attenzione delle aziende rispetto alle preoccupazioni sociali e ambientali:

  • il 36% delle aziende ha già formulato una strategia di sostenibilità sociale e ambientale chiara e articolata;
  • il 42% delle aziende è impegnato attivamente nel definire i propri piani di sostenibilità;
  • il 60% delle aziende è attualmente impegnato nella realizzazione o sperimentazione di iniziative di sostenibilità sociale e ambientale a beneficio di pazienti e clienti;
  • il 73% delle aziende dichiara di allocare, pur in forma non sistematica, risorse e investimenti adottando criteri di sostenibilità.

L’impegno delle aziende sanitarie è ancora poco strutturato. I risultati dello studio mostrano chiaramente un impegno significativo del settore nell’adozione di pratiche sostenibili, ma è ancora limitato l’impiego di indicatori volti a misurare l’impatto di questi programmi, soprattutto nell’area ambientale, quella ancora meno esplorata.

Nel nostro Paese, l’approccio alla sostenibilità risulta dunque ancora acerbo e non strutturato e fatica a entrare nei meccanismi operativi aziendali: un numero limitato di aziende si è dotato di una figura dedicata alla gestione degli aspetti Esg o che misura obiettivi di sostenibilità secondo standard internazionali riconosciuti.

Per facilitare questo processo di diffusione della cultura della sostenibilità dentro e tra le organizzazioni è indubbiamente necessario promuovere un approccio sistematico e strutturato alla sostenibilità che parta dalla definizione di obiettivi chiari, concreti e misurabili, per arrivare alla misurazione e alla rendicontazione degli impatti generati, mettendo a fattor comune le migliori esperienze presenti sul territorio.

Lo studio evidenzia come nella sanità italiana esistano già esempi di aziende all’avanguardia nell’adozione dei parametri di sostenibilità. Ci sono una serie di fattori che accomunano queste realtà e che hanno un diretto impatto sul raggiungimento degli obiettivi Esg.

Secondo il documento, dunque, ora sono due le direttrici su cui maggiormente investire:

  • strutturare maggiormente gli sforzi fatti finora, concentrandosi sulla misurazione e sulla standardizzazione;
  • condividere le best practice, che dimostrano come un’attenzione alla sostenibilità nell’operato sia per le aziende sanitarie possibile e foriera di notevoli benefici.

Scarica l’indagine

 

di Monica Sozzi

 

[1] La ricerca ha seguito una metodologia basata su tre raccolte di dati: interviste a esponenti apicali, un sondaggio più ampio rivolto a 55 aziende del settore e analisi di 14 bilanci non finanziari del 2021.

martedì 11 aprile 2023

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